tratto da “52 domeniche con il mio cane in Romagna”

Pineta

Voglia di ombra? Una pineta è il posto giusto e la provincia di Ravenna ne offre a volontà: esploriamo la pineta di Cervia e quella di Classe, dove scoprire non solo meravigliosi alberi centenari, ma anche molti animali tipici.

La Pineta di Cervia offre decine di sentieri in cui passeggiare senza una meta precisa, godendo dei suoi infiniti e incantevoli angoli. È situata tra Cervia e Milano Marittima e ha i seguenti punti daccesso principali: da via Stazzone, dal cimitero; da via Jelenia Gora, vicino alla scuola elementare; da viale Ravenna, vicino allo stadio; da viale Nullo Baldini, vicino allidrovora; da viale Forlanini, vicino alle Terme. A oggi si estende su circa 260 ettari, a cui vanno aggiunti i 30 ettari del Parco Naturale: un piccolo paradiso per passare una giornata in completo relax. Anche se ridotta rispetto al passato, la Pineta di Cervia rappresenta un patrimonio di notevole interesse naturalistico, un meraviglioso polmone verde, ideale per passeggiate a piedi o in bicicletta, per fare jogging o più semplicemente per godere il fresco e rilassarsi in un ambiente incontaminato, dove riprendere contatto con la natura che troppo spesso dimentichiamo.

La vegetazione è caratterizzata dalla presenza di due specie di pini mediterranei: il Pino da pinoli o Pino Domestico (Pinus Pinea) e il Pino Marittimo (Pinus Pinaster); ma vi si trovano anche querce, pioppi bianchi e robinie. La Pineta è suddivisa in quattro zone (Stazzone – Capanna – Dune – Bassona) ed è possibile avventurarsi lungo ben 32 sentieri. Si può accedere dallalba al tramonto, e destate sarà un vero sollievo godersi la fresca ombra delle chiome! La Pineta di Cervia è il luogo perfetto in cui concedersi un bel pic-nic sugli aghi di pino: un ampio lenzuolo, torte salate, panini e qualche fresca bevanda e il gioco è fatto. Ricordate però di non lasciare rifiuti: la pineta è uno spazio prezioso da custodire!

La Pineta di Classe si trova a Sud di Ravenna, tra Classe, Fosso Ghiaia e Savio. Il confine Nord è dato da Via della Sacca, che conduce alla foce del fiume Bevano; quello a Sud dal Bevano stesso. Ha unestensione molto ampia (circa 900 ettari) e per visitarla abbiamo più possibilità.

Lo spettacolo dato dai pini centenari, dai lecci e dalle querce che ispirarono Dante a descrivere la divina foresta spessa e viva è così affascinante da farci perdere con la fantasia. La fauna poi è varia e onnipresente.

Il primo percorso è chiamato Le querce di Dante” e inizia dal Parco 1° Maggio, proprio dal punto in cui si può lasciare lauto. Da qui si raggiunge Ponte Botole e ci sinoltra subito nel cuore della pineta, fino ad arrivare a Fosso Ghiaia. È un percorso ad anello che non necessita dindicazioni particolari, essendo privo di diramazioni e ben segnato. Lo spettacolo dato dai pini centenari, dai lecci e dalle querce che ispirarono Dante a descrivere la divina foresta spessa e viva” è comunque così affascinante da farci perdere con la fantasia. La fauna è varia e onnipresente: dai picchi rossi agli aironi, dalla volpe agli istrici, e se si è molto attenti non è raro scorgere la testuggine palustre. Procedendo lungo il percorso ritorneremo di nuovo a Ponte Botole e da qui al punto di partenza. Il tragitto è relativamente breve (circa 4 km), per cui accessibile anche alle persone meno allenate. Il secondo percorso è chiamato Dune e Pinete”: si srotola tra Lido di Dante, Classe e Savio su uno dei pochi tratti di costa ancora naturali e collega questi lidi a punti di grande interesse come la foce del Bevano, la stessa Pineta di Classe e la zona umida dellOrtano. Questa passeggiata è lungo una via retta, per cui dobbiamo fare attenzione a dosare le forze e capire quale sia il momento giusto per rientrare. Per i più allenati, diciamo che la lunghezza totale è di circa 30 km. È quindi necessario partire ben preparati, con un pranzo al sacco e una bella bottiglia d’acqua.

Articolo pubblicato all’interno dello Speciale Romagna nei numeri di IN Magazine 02/2020

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