di Barbara Baronio
Ph. Gianmaria Zanotti

Marcello Ceccaroni

Il medico cesenate Marcello Ceccaroni ha sviluppato una tecnica chirurgica per l’endometriosi esportata in tutto il mondo. Spirito libero e fuori dagli schemi, ha fatto del rock la sua fonte di ispirazione.

È l’autore del Negrar Method, tecnica chirurgica da lui sviluppata per l’endometriosi severa. Una tecnica pionieristica esportata in tutto il mondo, che lo ha portato alla ribalta della chirurgia e nella lista dei medici scelti dal governo inglese e da Buckingham Palace. Primario a poco più di 40 anni, ai tempi il più giovane dirigente medico di Ginecologia del Paese, da 16 anni risiede a Verona ma è un cittadino del mondo, sempre in viaggio per trasmettere il suo sapere e venire a contatto con i nuovi approcci chirurgici mini-invasivi.

Marcello Ceccaroni è senza dubbio un orgoglio per tutta la città di Cesena, per tanti è il Maurizio Bufalini del 2020. Anima eclettica, spirito libero dalle convenzioni e grande divoratore della vita, Ceccaroni vorrebbe essere ricordato come “il miglior chirurgo punk-rock della storia”. La chirurgia come il rock per lui sono elementi centrali di un’esistenza fatta di giornate in sala operatoria, interventi in diretta e lectio magistralis nei grandi congressi di chirurgia ginecologica in tutto il mondo. Per lui, che opera sempre con un sottofondo di musica (tra i suoi preferiti i Rolling Stones), il rock è un’attitudine che porta ad avere il desiderio di accettare le sfide e il chirurgo, da questo punto di vista, è come una rock star.

Nato a Cesena nel 1972, Ceccaroni cresce in una famiglia dove libertà di pensiero e musica dominano le giornate. Nonna Norina, che lui definisce “la prima anima punk” con cui ha a che fare nella vita ha un ruolo di primo piano. “Devo a lei la scelta di diventare un chirurgo. Sembra strano, ma osservandola macellare i conigli o le galline, che poi diventavano i piatti principe dei nostri pranzi di famiglia, ho potuto assistere alle prime dissezioni anatomiche e mi sono appassionato all’anatomia e alla scoperta del corpo umano.” Dopo gli studi liceali, Ceccaroni approda all’Università di Bologna, dove si laurea in Medicina e Chirurgia e si specializza in Ginecologia e Ostetricia, trascorrendo lunghi periodi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (per il dottorato di ricerca in Ginecologia Oncologica) e a Parigi, per compiere i suoi studi di neuro-anatomia pelvica e tecniche chirurgiche nerve-sparing.

Ceccaroni guida un’equipe di circa 110 persone che ogni anno opera circa 1.500 donne con endometriosi severa. Il rock? Un’attitudine che porta ad avere il desiderio di accettare sempre nuove sfide.

Marcello-Ceccaroni

“Con il termine nerve-sparing,” spiega Marcello Ceccaroni, “ci si riferisce a un tipo di nuova chirurgia che si applica agli interventi oncologici estremamente demolitivi. È una chirurgia che salva, ma che tutela anche la qualità della vita, risparmiando le fibre nervose che regolano le funzioni pelviche. L’intuizione è stata quella di estendere questa metodologia anche agli interventi per combattere l’endometriosi severa e di eseguirla con le nuove tecniche mini-invasive come la laparoscopia. Grazie alla tecnica nerve-sparing, la paziente duramente colpita da una patologia oncologica importante o da endometriosi, sottoposta a chirurgia, vede preservata la funzionalità di organi come la vescica o l’intestino e non subisce compromissioni della sessualità. Sono stato sicuramente uno dei pionieri di queste tecniche chirurgiche laparoscopiche applicate all’endometriosi e siamo riusciti a mettere a punto un metodo: il Negrar Method. L’endometriosi,”  sottolinea Ceccaroni, “è una malattia che sulla carta si presenta benigna, ma che si manifesta con una cattiveria comportamentale molto elevata e subdola la cui diagnosi arriva dopo anni di sofferenza accompagnata da veri e propri drammi per la paziente. Colpisce una donna su 10 e si calcola che nel mondo vi siano 175 milioni di donne che ne soffrono (tante quanto le persone con diabete). L’endometriosi colpisce anche l’anima della paziente che spesso perde il lavoro, non ha una vita sociale e sessuale e spesso non riesce a iniziare o a portare a termine la gravidanza.”

L’attività di Ceccaroni, che guida un’equipe di circa 110 persone (tra cui 10 chirurghi) con circa 1.500 interventi all’anno per endometriosi, prosegue oltre il Negrar. Il medico romagnolo infatti oltre ad essere direttore del Dipartimento per la tutela della salute e della qualità di vita della donna, U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona, è presidente della International School of Surgical Anatomy, scuola di anatomia che ha fondato dieci anni fa. Una realtà senza fini di lucro che si prefigge l’insegnamento dell’anatomia chirurgica e delle basi e delle tecniche chirurgiche avanzate attraverso corsi, congressi, workshop ed eventi monotematici nazionali e internazionali.

Ha eseguito una lezione di Anatomia nella sala dove Leonardo da Vinci compiva i suoi studi e, sempre a Firenze, nascerà la sua Scuola di Anatomia Clinica dedicata a Maurizio Bufalini.

Ceccaroni che si dice che prima di ogni intervento pronunci la frase W la Romagna è sempre in viaggio per partecipare ai congressi mondiali. “Uno dei miei ricordi più belli è quando sono stato scelto per la cerimonia d’apertura del Congresso mondiale della società di laparoscopia (AAGL) che si è svolto a Las Vegas nel 2018 davanti a 4.000 persone, a 120 anni dal primo intervento per i tumori al collo dell’utero. Qui ho tenuto una lectio magistralisdove la medicina si è unita alla letteratura, all’arte, al costume e alla musica.” Ceccaroni che ha eseguito a 30 anni la sua prima isterectomia radicale nerve-sparing (intervento di asportazione dell’utero per tumore), è autore dell’unico Atlante di Neuro-Anatomia della pelvi femminile, scritto dopo alcuni anni di studi su cadavere all’Università René Descartes di Parigi e ha avuto il grande onore di essere chiamato dalla città di Firenze a eseguire una lezione di Anatomia (attraverso una dissezione laparoscopica su cadavere), nella “stanza delle vasche di Leonardo” dell’Ospedale Santa Maria Nuova, per celebrare i cinquecento anni dalla scomparsa del genio fiorentino. La stessa sala dove Leonardo da Vinci compiva le sue dissezioni e ha eseguito i suoi studi autoptici più importanti. “È stata un’emozione unica entrare nel tempio di Leonardo e raccoglierne il testimone, in un luogo sacro, dove si avvertivano ancora la presenza e lo spirito del grande genio, un luogo magico e misterioso, mai profanato da turisti o visitatori. Ho cercato di prendere spunto dalle sue scoperte con le quali ha rivoluzionato il modo di osservare l’arte e l’anatomia, cercando di indagare la funzionalità degli organi, le cause e gli effetti e le conseguenze delle diverse patologie: un approccio moderno alla osservazione dei fenomeni e alla chirurgia che ci ha portato dove siamo oggi. Ho scelto di dissecare una donna di colore, per mostrare, grazie alla oggettività del corpo, che siamo tutti uguali. Questo è un altro insegnamento di Leonardo.” E da qui è nato poi un grande progetto che lo accomunerà a un altro grande medico: Maurizio Bufalini. A distanza di due secoli, un medico cesenate tornerà a insegnare alla scuola di Firenze. “La direzione dell’Ospedale S. Maria Nuova a Firenze mi ha chiesto di riprendere lì l’antica tradizione dell’insegnamento dello studio anatomico. Pertanto proprio in una palazzina dell‘antico nosocomio fiorentino dove ha insegnato il nostro concittadino Maurizio Bufalini, titolare della cattedra di Clinica Medica alla scuola di Santa Maria Nuova a Firenze, fonderò la Scuola di Anatomia Clinica a lui dedicata.”

Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine n. 03/2020

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