di Beatrice Loddo

Stefano Bernardeschi

Cesenate trapiantato a Milano, Stefano Bernardeschi lavora da sempre con video e immagini: cameraman e montatore, poi social media manager per Mediaset, oggi le sue energie convergono sulla sua pagina Facebook fra goliardia e pubblicità.

Stefano Bernardeschi non ha dubbi: “Se mi avessero detto che avrei lavorato come social media manager per la Mediaset, e che avrei fatto successo con una pagina Facebook chiamata Romagnoli popolo eletto, mi sarei fatto una risata.”

Tutto è iniziato parecchio lontano, a dire il vero: Stefano aveva 26 anni e dopo un diploma in lettere classiche, più tentativi universitari alle spalle e una serie di lavori non soddisfacenti, la vita nella sua città natale, a Cesena, cominciava a stargli stretta. Parte per Milano per frequentare la Scuola di Cinema, Tv e Nuovi Media di Milano, dove si diploma nel 2008. “Era un periodo fortunato: con l’arrivo del digitale si erano create nuove possibilità per i giovani, e non appena ho iniziato a montare video e fare il cameraman per il canale di Sky CNBC ho capito che avevo trovato il mio ambiente. Ho lavorato lì per 5 anni, e nel frattempo ho collaborato anche con ArtsLife, realizzando servizi video giornalistici.” Dal 2013 al 2018, collabora come cameraman e montatore anche per la trasmissione L’Aria che Tira di La7, ma nel frattempo la Tv va sempre più in crisi. “Non era più possibile fare solo il cameraman. Oltre a esplorare il mondo della fotografia per la moda, che ho sempre amato, mi sono avvicinato al mondo dei social media. Infatti mi ero reso conto, parlando con tante persone, alcune che guadagnavano anche parecchi soldi, che ne sapevo anche più di loro, grazie al fatto che gestivo la pagina Facebook Romagnoli popolo eletto che avevo fondato nel 2010. Senza contare che nel 2013, dando fondo a una raccolta di fotografie d’epoca personale, avevo creato anche Cesena di una volta. E allora mi sono detto, perché no? Così nel 2017 sono diventato Social Media Manager per Mediaset, curando i social network delle principali trasmissioni politiche del palinsesto di Rete4: Quinta Colonna; Stasera Italia; Fuori Dal Coro; Dritto e Rovescio…” 

Oggi, fra Facebook e Instagram, Romagnoli popolo eletto conta 180.000 follower, e sembra proprio che una goliardata che gioca sull’identità romagnola, nata quasi per scherzo, sia destinata a diventare il suo lavoro.

Stefano BernardeschiUn’esperienza che si è appena conclusa, con le sue dimissioni, proprio all’inizio del lockdown. “Sono una persona che si annoia facilmente. Ho bisogno di stimoli e di novità. Inoltre sono un tipo ipocondriaco: sono stato uno dei primi a partire da Milano, e uno degli ultimi a tornare. Ma ci vivo da quasi 15 anni, la mia casa è qui.” Per un momento però aveva pensato di fermarsi di nuovo a Cesena. “La tentazione è nata dal fatto che in questo periodo di fermo forzato ho potuto dedicarmi interamente alla pagina: la situazione era critica, ma volevo portare un po’ di risate e ottimismo. Paradossalmente, ho incontrato e conosciuto molte più persone in 44 giorni di live che in tutto il tempo che ho passato a Mediaset…!” commenta con una risata. “Ho parlato con Giuseppe Cruciani, Cristiana Capotondi, Raoul Casadei, l’assessore al Turismo dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini, con il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, con tantissimi giornalisti, tra cui Francesco Castelnuovo di Sky e Raffaella Regoli di Mediaset.” Oggi, fra Facebook e Instagram, Romagnoli popolo eletto conta 180.000 follower, e sembra proprio che una goliardata che gioca sull’identità romagnola, nata quasi per scherzo, sia destinata a diventare il suo lavoro. Ma non solo: “Mi sono reso conto di quante piccole filiere di qualità ci siano in Romagna, sono solo da pubblicizzare e ho parecchie idee per farlo.”

Potrebbe sembrare un percorso fortunoso, il suo, ma Stefano ci vede un preciso legame con la storia della sua generazione. “Sono nato nel ’79, ho avuto la fortuna di vivere tutte le rivoluzioni tecnologiche, dal telefono cellulare ai social media, mi sono trovato nel mezzo di un cambiamento e mi trovo sempre a essere un po’ un anello di congiunzione: l’ho fatto portando la Tv prima nel digitale, poi sui social media; oggi, invece, parlando in dialetto ai ragazzini su Instagram!”

Articolo pubblicato su Forlì-Cesena IN Magazine 02/2020

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